L'anticristo


Luca signorelli, cappella di san brizio, predica e punizione dell'anticristo


Poco prima delle sei ho aperto gli occhi. Sotto le coperte il tepore del letto in questo avvio soleggiato di primavera si gusta ancora parecchio. La luce fredda del mattino filtra flebile dalle poche fessure libere delle doghe delle tapparelle abbassate. La stanza è quieta e la sveglia elettrica ha appena sibilato il suo primo insopportabile stridio elettronico. Sbircio le cifre rosse dell’orario proiettate sul muro e calcolo il tempo che mi resta al termine dell’intervallo programmato dello snoze. Mi giro sul fianco destro, raggomitolandomi in attesa. Il bisogno di urinare comincia ad essere pressante. E’ un giorno nuovo, un giorno nuovo è arrivato. Nella quiete e nella calma in cui muove i primi passi, si presenta silenzioso un pensiero improvviso e inaspettato. Negli ultimi tempi, il virus rivela l’anticristo, e lo mette a nudo. Il virus compie un servizio importante, fondamentale, provvidenziale per l’uomo, spingendolo in un angolo, alle corde, costringendolo a fermarsi ed a cercare di difendersi da un nemico invisibile come avendo gli occhi bendati. Ne mette a nudo le debolezze, gli insormontabili limiti, le illusioni, la fragilità del castello che, come la torre nella biblica Babele, si illudeva di poter costruire da solo, in un delirio di onnipotenza senza precedenti nella storia. Nel silenzio, la mente quieta si popola di immagini e di visioni. Le strade e le città deserte, la gente confinata in casa, i muri domestici come quelli delle fortezze medievali a fermare gli assedianti e la peste. Perché queste continue assordanti assonanze con le famiglie ebree la notte della liberazione dalla schiavitù d’Egitto? 

“Il Signore disse a Mosè e ad Aronne nel paese d'Egitto:  «Questo mese sarà per voi l'inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell'anno.  Parlate a tutta la comunità di Israele e dite: Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per consumare un agnello, si assocerà al suo vicino, al più prossimo della casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l'agnello, secondo quanto ciascuno può mangiarne. Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell'anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo serberete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l'assemblea della comunità d'Israele lo immolerà al tramonto. Preso un  del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull'architrave delle case, in cui lo dovranno mangiare. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. Non lo mangerete crudo, né bollito nell'acqua, ma solo arrostito al fuoco con la testa, le gambe e le viscere. Non ne dovete far avanzare fino al mattino: quello che al mattino sarà avanzato lo brucerete nel fuoco. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. E' la pasqua del Signore! In quella notte io passerò per il paese d'Egitto e colpirò ogni primogenito nel paese d'Egitto, uomo o bestia; così farò giustizia di tutti gli dei dell'Egitto. Io sono il Signore! Il sangue sulle vostre case sarà il segno che voi siete dentro: io vedrò il sangue e passerò oltre, non vi sarà per voi flagello di sterminio, quando io colpirò il paese d'Egitto. Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione, lo celebrerete come un rito perenne” (Es. 12, 1- 14). 

Qual è il primogenito di questa generazione, il primo dei beni? Quali sono i primogeniti di cui il virus sta iniziando a fare strage? Secondo me, oggi questo primogenito è la creatura dell’uomo occidentale moderno, cioè se stesso come uomo – dio. Una creatura doppiamente mostruosa, prima perché nega ed annulla il vero Dio, secondo perché partorita dalla mente umana come una chimera. Un mostro che crede di potere tutto, di poter decidere se essere uomo o donna, di poter negare la differenza sessuale, di poter disporre della propria vita, del suo inizio e della sua fine. Di poter uccidere i bambini nel seno delle madri, di poter distruggere il matrimonio e la famiglia, di poter corrompere i bambini, avere figli dall’onanismo, poterli scegliere, commissionare e comprare come le merci al mercato, di poter relegare la dimensione religiosa all’ambito privato, di poter decidere il destino dei popoli in base alle convenienze consumistiche e del profitto, di poter dire una cosa e fare un’altra, di poter infine dire che cosa è bene e che cosa è male, sovvertendo ogni ordine naturale. In politica, domina la sfacciataggine più spudorata, l’opportunismo più bieco e nel contempo sorridente e rilassato. Non c’è più onore, non c’è più credibilità, si può mentire per banale convenienza, conta stare a tutti i costi in sella, avere le redini del potere ben salde in mano, alzare sempre la voce in un crescendo di aggressività che è divenuta la cifra dei rapporti umani quotidiani quando si gira in auto, ci si reca agli sportelli degli uffici, si fa una fila al supermercato. Un io sempre più massiccio e granitico, gonfio di sé, tronfio di successi vacui ed apparenti. Come è possibile pensare di tornare a questo mondo odioso, perverso e pervertito? Nella quiete del coprifuoco mentre una natura rilassata rimette i germogli e si ammanta dei profumi delle fioriture rispunta nei cuori qualcosa di umano ed antico, il cuore del prossimo fa capolino e così il suo bisogno di essere riconosciuto ed aiutato. Nella calma della desertificazione dei rapporti confido che quel vecchio mondo non torni più, che venga inesorabilmente distrutto ed in questo mi sento paradossalmente alleato e sostenitore di questo virus che spero prepari, porti avanti e completi questa opera di distruzione dello stupido e tronfio orgoglio umano. Magari distruggerà anche me, siamo nelle mani di Dio e della sua Provvidenza. Come le mura ciclopiche delle acque del Mar Rosso che, dopo il passaggio delle carovane del popolo ebreo, si richiudevano fragorosamente sulle teste e sui cavalli degli egiziani in fuga, così questa pestilenza si abbatte in ambito planetario sulle stupide sicurezze dell’uomo, sulla sua alterigia, sulla presunzione di una scienza che si scopre scoperta, impreparata e tutt’oggi impotente, in un silenzio innaturale ed assordante. La pestilenza di abbatte sulle borse, sui poteri economici, sul dio del profitto, sui passatempi, sulle intemperanze concupiscenti, sulla seduzione narcisistica e sensuale che ormai domina l’abbigliamento in particolare femminile, il mainstream delle comunicazioni pubblicitarie e sociali. Come l’angelo sterminatore, la spada non si ferma, non si ferma, spero che non si fermi. Molto meglio la Parusìa, che tornare a questo vomito. Mentre questa opera si compie, ecco che il profilo ed il volto dell’Anticristo prendono forma, si delineano come in filigrana nella storia mondiale e delle nazioni. Prima della fine, l’anticristo dovrà essere svelato. Io penso che l’anticristo assomigli molto al narciso capo del governo che propala un nuovo umanesimo senza Dio e si fa paterno mentore dei cives nella crisi sanitaria, padre al posto di Dio, della paternità pelosa e profumata dell’Anticristo di Vladimir Soloviev. Credo che l’Anticristo sia questa Europa della Germania e della finanza cinica e spietata che di fronte alla strage dei cittadini si lava pilatescamente le mani e pensa a prestiti e tassi di interesse. 

“Gesù rispose: «Guardate che nessuno vi inganni; molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno. Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora la fine. Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi; ma tutto questo è solo l'inizio dei dolori. Allora vi consegneranno ai supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome. Molti ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno e odieranno a vicenda. Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; per il dilagare dell'iniquità, l'amore di molti si raffredderà.  Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato. Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine” (Mt 24, 4 – 14).

Gesù ha poi parole che oggi sento pesare come non mai sulla storia, del peso della sua presenza soprannaturale:

“Quando dunque vedrete l'abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo - chi legge comprenda” (Mt 24, 15).

L’abominio della desolazione di cui parla il Profeta Daniele era la distruzione del tempio di Gerusalemme, figura del corpo di Cristo, nel nostro caso, a me pare, la distruzione del corpo dell’uomo come tempio di Dio. Oggi impera un uomo laico sicuro di sé e che di Dio dice di non avere bisogno. Oggi mi sembra che questo stupido uomo laico stia nel luogo santo, quello riservato a Dio, perché l’uomo si è fatto dio.

 “... allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti, chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere la roba di casa, e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello” (Mt 24, 15 – 18). 

Assistiamo increduli ad uomini e donne che sono prelevati dalle case in potente asfissia, isolati nella solitudine di stanze o corridoi anonimi, muoiono nel sibilo delle zip che sigillano le sacche anticontagio, ammucchiati come i sacchi della nettezza senza aver potuto rivedere nessuno dei propri cari, senza che nessuno abbia potuto stringere la loro mano nel momento del trapasso. Siamo nella condizione di essere prelevati e di dover lasciare tutto senza nemmeno un ultimo sguardo di saluto. Lo stesso nostro passato è relegato ad una dimensione nuova e fantastica, quasi onirica, sentiamo quasi di averlo perso e di non poterlo più riprendere, 

“Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni” (Mt 24, 19)
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Nel documento che presentava il rito, svolto l'8 dicembre 2019 nella chiesa delle Monache Carmelitane della mia città, della consacrazione dei giuristi cattolici al Cuore Immacolato di Maria, scrivevo: ‘Nel mese di maggio dell’anno 2016 veniva pubblicata la legge 76, conosciuta come legge ‘Cirinnà’, dal nome della promotrice, in tema di unioni civili. Con questa legge, pur mantenendo una formale distinzione tra i due istituti, si è estesa alle unioni omosessuali la disciplina del matrimonio, con l’obbiettivo della rimozione di una supposta ingiusta discriminazione delle coppie omosessuali. Parallelamente, molti tribunali avallavano l’instaurazione di rapporti di filiazione detta omogenitoriale.

Con il disconoscimento e la relativizzazione della differenza sessuale nei rapporti familiari e matrimoniali, la legge sulle unioni civili ha segnato una radicale frattura fra il diritto positivo e il diritto naturale. Il pensiero giuridico svincolato dal dato naturale porta all’uso irrazionale della ragione; perverte e priva di senso i concetti di giustizia e di verità, falsificando la realtà. L’uomo è, così, dio di sé stesso, con il potere di decidere ciò che è bene e ciò che è male.

Questa legge ha simbolicamente significato il crollo della diga ideale costituita da quel sistema di valori, radicati nel cristianesimo, che ci poteva difendeva dal male e che, come giuristi cattolici, abbiamo tentato fino a quel momento di sostenere.

Si realizzano così le rivelazioni che all’inizio del XVII secolo la Vergine Maria fece alla giovane badessa del convento dell’Immacolata Concezione della città di Quito, Madre Mariana de Jesus Torres (1563-1635), alla quale, il 21 gennaio 1610 la Madonna predisse che sarebbe dilagata la corruzione morale. La Santa Vergine così si esprimeva: «Satana regnerà quasi completamente attraverso delle sette massoniche. Queste si concentreranno principalmente sui bambini per mantenere questa corruzione generale. Guai ai bambini di quest’epoca! (…)] Quanto al sacramento del matrimonio, che è simbolo dell’unione di Cristo con la sua Chiesa, sarà attaccato e profondamente profanato. La massoneria, con il suo potere, promulgherà delle inique leggi al fine di eliminare questo sacramento, facilitando la vita peccaminosa di ciascuno e incoraggiando la procreazione di bambini illegittimi, nati senza la benedizione della Chiesa. Lo spirito cattolico diminuirà rapidamente; la preziosa luce della fede si spegnerà progressivamente, fino a quando si giungerà ad una pressoché totale corruzione dei costumi (…). In questi tempi sciagurati, ci sarà una lussuria ostentata che terrà le persone nel peccato e conquisterà innumerevoli anime frivole che si perderanno. Non si troverà quasi più l’innocenza nei bambini, né la modestia nelle donne. Nel supremo momento del bisogno della Chiesa, coloro che dovranno parlare resteranno in silenzio!».

Nessuno, nella Chiesa, pare annunciare oggi queste cose che la Santa Vergine ha rivelato nelle sue numerose apparizioni, a Fatima e da ultimo a Medjugorie. Come dice Padre Livio, senza una visione soprannaturale del corso degli eventi questi non hanno senso, come non ha senso la vita senza Dio, una vita stupida e insipida, condita solo della ubriacatura delle passioni. E non si può neppure capire la pandemia in atto.

“Pregate perché la vostra fuga non accada d'inverno o di sabato. Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall'inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati. Allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: E' là, non ci credete. Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti. Ecco, io ve l'ho predetto”  (Mt. 24, 4 – 25).

Siamo nati bisognosi, la malattia e la morte ci rendono nuovamente bisognosi. Abbiamo bisogno di tutto. Prima di tutto di sapere perché viviamo e, soprattutto, perché soffriamo e perché moriamo. Nessun uomo, che non sia anche vero Dio, può rivelarcelo. Questo virus, con il dolore e l’isolamento che porta, ha un potere, perché, mentre distrugge un mondo perverso, può portarci alle porte della sapienza del cuore. A noi bussare, affinché ci vengano aperte.

Cosimo Rosselli - Attraversamento del Mar Rosso

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