Tutto questo accadde


Natasha quel giorno era parecchio nervosa, la destra tremante aveva sbavato la linea scura del mascara dozzinale dello Svetofor, mentre con la sinistra spingeva il mosaico verdastro chiaro delle pareti del bagno, opaco di strati di sudiciume mai rimosso negli anni, a cercare un difficile equilibrio. Quel mese la clinica l’aveva convocata d’urgenza e dopo i consueti preliminari le gambe divaricate sui poggioli della poltrona ginecologica medici distratti le avevano impiantato tre ovuli contemporaneamente. Ma la mensilità che il Governo aveva stabilito per le volontarie era sempre la stessa. L’impianto provocava a Natasha nausee e disturbi diffusi, l’incubazione doveva durare quelle poche settimane che consolidassero gli zigoti, poi questi venivano espiantati e inoculati nelle apposite culle bioniche dove avrebbero completato la gestazione. Natasha non conosceva i nomi dei committenti, europei italiani o francesi a quanto trapelato dalle voci di corsia. Sapeva solo che i ritmi delle incubazioni ultimamente si erano incrementati, da quanto il Governo aveva promosso la riforma sanitaria che prevedeva l’aumento della produzione di esseri umani quale riserva di organi da destinare al trapianto. Le cliniche della Sociania fornivano anche questo servizio che era divenuto la prima fonte di reddito a causa della facoltosa clientela internazionale che si rivolgeva alle sue strutture, note a livello planetario per la intensa campagna pubblicitaria messa in atto su internet, i social, i giornali e le televisioni. Natasha aveva gli occhi infossati in profonde occhiaie e le forme delle clavicole perfettamente visibili e scolpite sul petto scarno. Infilò una sottana qualsiasi, buttò un’occhiata oltre le tendine sdrucite a fiori pallidi della finestra al sesto piano, a scorrere i tetti piatti dei condomini biancastri della metropoli. Con un tonfo fece scattare dietro di sé la serratura della porta tamburata di color marrone chiaro, dalla superficie sporca e piena di graffi. Lo scalpiccio delle suole di cuoio andò quindi via via attenuandosi man mano che con passo veloce scendeva i gradini delle ripide rampe di graniglia di marmo rossastra. Con un sospiro profondo inspirò l’aria fresca del mattino, incamminandosi decisa.

Molti dei cardinali erano ormai profondamente corrotti, da tutto il mondo convenivano a Roma per la elezione del nuovo Papa. Il soglio di Pietro era infatti deserto perché Papa Gelasio III era stato assassinato da attivisti islamici durante la sua visita a Dakar. Gli assassini avevano minacciato ancora la presa e la distruzione di Roma. Il Capo del Governo Europeo aveva fatto sapere al Cardinale Decano l’apprezzamento per la nomina al Pontificato di Sua Eminenza il Card. Emilio Pollastrini, che aveva in più occasioni manifestato la sua mentalità aperta e collaborativa con le Autorità Civili e la condivisione delle più sensibili istanze progressiste, in particolare in tema di famiglie omosessuali ed omogenitoriali. L’amore non ha sesso, soleva dire l’Alto Prelato. La Chiesa per evitare di acuire le tensioni con i governi e le religioni mondiali da tempo aveva cessato di nominare il suo Autore e di annunciarlo nella catechesi. Le conferenze episcopali avevano ammonito le rispettive chiese di evitare di pronunciare in pubblico il nome, ritenuto gravemente divisivo, di Gesù Cristo, limitandosi a farlo nelle riunioni e celebrazioni private. La Chiesa annunciava quindi non più il kerigma, ma le opere buone, la collaborazione sociale, la condivisione, il dialogo. Il Card. Pollastrini aveva fatto capire al Capo del Governo Europeo che nel suo pontificato, se eletto, avrebbe proseguito su questa linea ed anzi aumentato l’impegno sociale della Chiesa, a supporto di quello governativo. I temi e le questioni sensibili venivano accuratamente evitate, o dissimulate sotto il segno del dialogo e della tolleranza, mentre i vescovi fedeli al Vangelo venivano rimossi, talora incarcerati, e comunque abbandonati a se stessi nell’oblio più totale. I Cardinali corrotti avevano invece ricevuto precise indicazioni sul nominativo da votare, con promessa di pingui favori da parte del nuovo pontefice eletto. Il Conclave durò un solo giorno, già alla sera la fumata bianca portò sul balcone di Piazza San Pietro il Cardinale Pollastrini, che prese il nome di Giuda I. I cardinali rimossi, tuttavia, dalle carceri riuscirono con mezzi di fortuna e per la pietà dei carcerieri a far avere le loro intenzioni di voto ad uno dei prelati presenti al Conclave, segretamente in dissenso con la Chiesa ufficiale e governativa, il Cardinale Speranza. Questi fece segretamente lo spoglio e risultò eletto, prendendo il nome di Pietro II. Una folla sparuta in una Piazza San Pietro semideserta accolse senza entusiasmo l’annuncio del nuovo Papa.

La notte Mirko faceva fatica a prendere sono, aveva incubi e sonni agitati. Selenia, la giovane madre, sopportava malamente le nuove politiche del Ministero della Affettività, che prevedevano la promozione di precoci pratiche sessuali sui bambini, e non sapeva che fare. Il Ministero della Affettività disponeva di nuclei di assistenti sociali che vigilavano sulla corretta applicazione delle politiche familiari. Gli adulti che lo desideravano potevano, se lo volevano, dichiarare il proprio interesse a pratiche pederastiche e pedofile, e venivano a questo fine registrate e sottoposte a colloqui psicologici completi di appositi tests e molto approfonditi per avere la certezza che l’interesse sensuale per i bambini era dettato da forme di amore sincero e disinteressato, e non fosse quindi lesivo dell’interesse dei minori. Gli adulti che passavano il test erano quindi inseriti in una lista che aveva accesso alla banca dati dei minori disponibili all’amore pederastico e pedofilo, i cui genitori avevano dato, tramite la scuola, l’assenso all’inserimento. Il diniego era considerato come sintomo di una non corretta comprensione del bene dei minori, che in qualche caso aveva portato al loro allontanamento dai genitori e dalle famiglie di origine, dove esistenti. Chi svolgeva tale indagine erano sempre gli incaricati del Ministero della Affettività, che talora facevano direttamente avances ai bambini per sondarne il carattere e la disponibilità. Mirko era quindi finito in questo circuito, si trovava coinvolto settimanalmente in diverse di queste relazioni nelle quali procurava il piacere degli adulti di volta in volta di riferimento, e Selenia, pur vedendo i gravi disturbi che Mirko manifestava, era terrorizzata dalla possibilità che il bambino le fosse tolto. Per cui sopportava, piangendo spesso e di nascosto.

Il mondo andava avanti grigio e piatto, la concupiscenza e la impudicizia avevano invaso, con la corruzione e la falsità diffusa, ogni settore della vita pubblica e della Chiesa ufficiale, filo governativa. Pietro II aveva organizzato una rete nascosta di presbiteri e di fedeli, che si riunivano spesso in preghiera, digiunando ed offrendo a Dio lacrime ed il loro cuori spezzati. Era il tredicesimo anno dalla morte del Papa assassinato dagli islamici. Si avvicinava il Natale. Pietro II stava in preghiera sulla Tomba di Pietro. Natasha riversa sul povero tavolo della cucina cercava un rimedio alla nausea che la tormentava. Mirko a scuola imparava che la raccolta ecologica dei rifiuti era molto più importante delle convinzioni religiose, perché era un modo concreto di fare il bene al prossimo. Sua madre Selenia nascosta nel confessionale di una chiesa sconsacrata piangeva e guardava il vuoto davanti a se, verso il presbiterio nudo e deserto. D’improvviso una tenebra fitta calò sul mondo intero. Papa Gelasio III fu visto attraversare Piazza San Pietro, il padre di Natasha, morto alcuni anni prima, calcò la pedata degli ultimi gradini del condominio di Natasha, e si apprestava ad attraversarne la porta. Mirko vide una creatura luminosa chinarsi su di lui e cingerlo con un gesto forte e pieno di affetto, sollevandolo da terra mentre con la spada sguainata respingeva torme di creature infernali. La terra tremava tutta e molti edifici crollavano in un vento impetuoso ed irresistibile che travolgeva ogni cosa. Papa Giuda ed i Cardinali Elettori furono presi da terrore e da un tremito irrefrenabile, lordandosi gli abiti non essendo più capaci di trattenere gli orifizi, mentre i pavimenti e la terra gli si aprivano sotto i piedi, accogliendoli mentre innumerevoli bestie immonde ne uscivano dai meandri con fetore e miasmi insopportabili. Pietro II usci all’aperto ed alzò gli occhi verso il Cielo, verso un Luce vieppiù intensa che l’occhio cominciava a non poter reggere. E si inginocchiò, in attesa.

 Tutto questo accadde.

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