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Visualizzazione dei post da maggio, 2020

La carne e lo spirito

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Nella lettera ai Romani dell’ufficio delle letture di oggi, Solennità di Pentecoste, San Paolo scrive: “Fratelli, quelli che vivono secondo la carne, pensano alle cose della carne; quelli invece che vivono secondo lo spirito, alle cose dello spirito. Ma i desideri della carne portano alla morte, mentre i desideri dello spirito portano alla vita e alla pace. Infatti” , prosegue l'apostolo, “i desideri della carne sono in rivolta contro Dio perché non si sottomettono alla sua legge e neanche lo potrebbero. Quelli che vivono secondo la carne non possono piacere a Dio” . Ma perché, mi chiedo, i desideri della carne sono in rivolta contro Dio? Perché, come dice San Paolo, non si sottomettono alla legge divina, e neanche lo potrebbero? Che vuol dire che quandanche io volessi sottoporre la carne alla legge di Dio, non lo potrei fare. Strano, questo, veramente misterioso. Perché la carne è diventata così nemica dello spirito? Con il peccato originale è entrata nel mondo la concupiscenza.

Verso l'epilogo

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Scivoliamo lentamente verso la fine della emergenza. Il Covid torna nel suo covo, morti e contagi svaniscono pian piano verso il nulla, le vie e le piazze timidamente si ripopolano. Cinzia parla in tivù a sat duemila, in mezzo a cinque dei suoi sette figli. Il dolore rifà capolino. I vescovi proclamano l’affidamento dell’Italia al Cuore Immacolato di Maria e poi spacciano le registrazione, senza consacrazione, per la diretta da Caravaggio. Più che pastori sembrano politici. Che stomaco, che mestiere ci vuole per farsi gioco del popolo e della Madre di Dio! Che credibilità possono ormai avere questi uomini di chiesa? Già avevo cominciato a conoscere la vera pasta di qualcuno di loro, qualche mese fa. Come si concilia l’abitudine spregiudicata alle piccole (e grandi) menzogne con la purezza del cuore del cristiano? Che dire della indifferenza di questi vescovi per lo scandalo suscitato nel cuore del popolo, e dei piccoli? Pare, questa, una Chiesa dimessa e subalterna. Subalterna al

Santa Faustina e il campanile di Istrana

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Il Campanile di Istrana (da  http://rete.comuni-italiani.it/foto/2008/101614 ) Sono le 19, dopo una giornata passata tra computer, carta da pacco ad uso disegno a carboncino, whatsapp, photoshop, la Zuppa di Nicola Porro con lo sfondo dei pini marittimi dal terrazzo di casa sotto il bel cielo azzurro della primavera presumo romana, riesco finalmente a sedere sul balcone dell’appartamento in condominio che da quando c’è il coronavirus mi godo molto più di quanto non abbia mai fatto in precedenza. Direi anzi che con giornate tiepide ed assolate come questa ogni festa comandata portava con sé la frenesia a l’ansia di dove andare. Andare dove? Quanti giri a vuoto per destinazioni senza senso, Paola renitente per principio a muoversi. Andare, andare da qualche parte, alla ricerca di un senso del tempo cosiddetto libero, nel pur penso lodevole tentativo di impiegarlo al meglio. Quante mostre perse, Chagall a Milano, Mantova, Bologna, quanti mercatini, Gonzaga, il quartiere ticinese, i

Gli attributi di Dio

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Nell’Avvento dell’anno 1933 Dio fa conoscere a Santa Faustina Kowalska i suoi attributi, che la Santa racconta nel suo Diario (n. 180). Questi attributi di Dio sono la Santità, la Giustizia, la Misericordia. La prima è la assoluta assenza in Dio del male. Dio è la somma di ogni perfezione. Non ricordo se questa definizione risale a Sant’Anselmo, che dice che il male non è una entità in sé, ma semplicemente assenza di bene. La Giustizia di Dio è perfetta, e secondo la rappresentazione aristotelica è distributiva e retributiva: a ciascuno il suo. La giustizia, quindi, distribuisce. Ma l’attributo di gran lunga più importante di Dio è la Misericordia, che è semplicemente la relazione che unisce Dio all’uomo, il Creatore alla Creatura. La Giustizia distribuisce, la Misericordia unisce. Questi attributi di Dio innescano una profonda riflessione, soprattutto l’ultimo, dove la Misericordia credo sia un altro modo di definire la Carità, ossia l’Amore. Amore di cui si parla e si strapar